Tesla, lo strano caso delle accelerazioni improvvise

Tesla, lo strano caso delle accelerazioni improvvise

Tesla, lo strano caso delle accelerazioni improvvise


Il 5 novembre, in Cina, il conducente di una Tesla Model Y bianca stava parcheggiando a bordo strada; le luci degli stop erano già accese ma l’auto, improvvisamente, ha accelerato. Le telecamere hanno ripreso la Tesla che sfrecciava a folle velocità su una strada poco trafficata di Chaozhou, una cittadina nella provincia del Guangdong nella Cina meridionale. Prima ha sorpassato uno scooter, poi una monovolume. Più avanti ha investito uno scooter, sfiorato un ciclista dall’altra parte della carreggiata, sorpassato due moto e due biciclette fino a colpire un motocarro e terminare la sua corsa contro un’abitazione. In meno di 2 chilometri ha lasciato a terra due decessi e tre feriti. Il conducente, un uomo di 55 anni, si è salvato e ha raccontato ai soccorsi di non essere riuscito a fermare l’auto, che improvvisamente ha accelerato da sola. 

I test alcolemico e tossicologico del conducente sono risultati negativi.  Inoltre, dall’esame dei dati della telemetria dell’auto (ricordiamo che ogni Tesla è dotata di connettività dal primo giorno di messa su strada) Tesla non solo ha smentito l’ipotesi di problemi tecnici ai freni o alla guida assistita dell’autopilot, ma ha anche incolpato il conducente di aver scambiato il freno con l’acceleratore. La polizia è ancora alla ricerca di un esperto esterno e indipendente che riesca a far luce su quanto accaduto.

Il taxi parigino

Ci spostiamo nel XIII arrondissement di Parigi: erano le 20 e 43 minuti dell’11 dicembre 2021 quando una delle telecamere del ristorante asiatico Le Sarawan in avenue D’Ivry ha registrato il passaggio a tutta velocità di un taxi Tesla Model 3, pochi secondi prima del crash avvenuto all’incrocio con la rue de Tolbiac. Il tassista, la moglie e le due figlie si sono salvati, ma sulla strada sono rimasti un deceduto e 21 feriti. Per l’accaduto la compagnia di taxi G7, a cui l’auto era affiliata, ha deciso di fermare le sue 37 Model 3. Sotto i riflettori ancora una volta è la guida assistita dell’autopilot di Tesla. 

Secondo le informazioni raccolte da Denis Courtine, giornalista di Le Parisien, l’uomo ha spiegato agli agenti di polizia del Servizio giudiziario per il trattamento dei sinistri di avere l’impressione che la sua macchina andasse sempre più veloce. In ogni caso avrebbe provato più volte a frenare senza ottenere risultati. Anche in questo caso, entrambi i test, sia quello alcolemico, sia tossicologico, sono risultati negativi. L’uomo è stato accusato di omicidio e ferite involontarie tramite mezzo a motore. Tesla ha fatto sapere che, dalle indagini interne, non risultava nessun errore tecnico. Conclusione subito rimandata al mittente da Sarah Saldmann, avvocata del tassista, dato che la macchina era ancora in mano agli inquirenti, i quali non hanno lasciato trapelare nulla sui dati della scatola nera. A marzo 2022 l’avvocato del conduttore del taxi ha chiamato in giudizio Tesla. Nel frattempo, alla compagnia di taxi G7 hanno iniziato ad arrivare chiamate dai clienti, i quali specificavano di non volere una Tesla

Ipotesi e polemiche

Sul web si sono scatenate una serie di congetture che possiamo riassumere così: per i fan di Tesla la colpa degli spaventosi incidenti è degli automobilisti che hanno confuso l’acceleratore con il freno e si sono fatti prendere dal panico; per chi non ama l’azienda, e in generale le vetture elettriche, è colpa della tecnologia, non ancora affidabile. Non è un caso che sul web si trovino una serie di articoli che raccontano a caratteri cubitali le diverse richieste di intervento della National Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa) nei confronti di Tesla. 



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di Matteo Dall’Ava www.wired.it 2022-11-17 06:00:00 ,

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